Parco dei Monaci è un antichissimo tenimento 5 km a sud di Matera – la storica città dei “Sassi” proclamata dall’Unesco sito patrimonio mondiale dell’umanità. L’area ricade nel Parco della Murgia Materana: altopiano calcareo lievemente ondulato, ricoperto a tratti da macchieti, che presenta all’improvviso una spettacolare anomalia, un profondissimo canyon percorso da un torrente: la Gravina di Matera.
Le pareti di questo burrone hanno ospitato, sin dalla preistoria, varie forme di civilizzazione. Il territorio ospita il paesaggio rupestre più spettacolare d’Italia, sul bordo delle gole si trovano alcuni dei luoghi di culto più affascinanti: le chiese rupestri. Già più di mille anni fa i monaci cristiani avevano iniziato a scavare nel suolo friabile piccole cavità per sistemarvi ricoveri e minuscole chiese.
Il tenimento del Parco dei Monaci pervenne all’Abbazia di Montescaglioso nel 1532 a seguito di un lascito privato: “una proprietà tenuta con grande cura dai monaci e destinata a vigneto ed uliveto”.
Nel 1806, con l’occupazione del Meridione da parte di Napoleone Bonaparte, la comunità monastica è soppressa. Ma nel 1815 il Conte irlandese Laval Nugent von Westmeath al comando dell’esercito austriaco libera Roma dai francesi e sconfigge il Re di Napoli Gioacchino Murat.
Avendo rimesso sul trono Papa Pio VII, Laval Nugent riceve da questi il titolo nobiliare di Principe Romano e generosi favori: ebbe in moglie Donna Giovannina Sforza principessa di Sassonia ed in dote il tenimento del Parco dei Monaci. Con l’avvento dell’unità d’Italia proclamata nel 1861 la grancia viene espropriata e, nel 1873, venduta all’asta alla famiglia Manfredi. Nel 2007 gli eredi Manfredi, discendenti diretti dello storico casato, cedettero il tenimento alla attuale proprietà.