Parco dei Monaci è un antico tenimento a sud di Matera, sovrastato da un complesso fortificato dell’ XI secolo. L’area ricade sull’altopiano della Murgia, ove gli unici terrazzamenti coltivabili sono ospitati sulla nuda roccia calcarea. Qui gli Angioini, nel XV secolo, portarono le viti francesi per produrre i vini del Re di Napoli. Nel 1532, per lascito testamentario, la proprietà pervenne ai Monaci Benedettini ed assunse l’attuale nome. Costoro, nella seconda metà del 1700, selezionarono ed impiantarono ceppi di Primitivo che, per i pregi qualitativi, si estesero ben presto in tutto l’altopiano fino a raggiungere la costa jonica. Nell’anno 2005, con l’introduzione della DOC “Matera”, diventa possibile portare a nuova vita i grandi vini del passato.

Tenuta Parco dei Monaci nasce nel 2007 con in mente un obiettivo enologico superiore. Riscopre il terroir particolarmente vocato già prescelto dagli avi secoli addietro e mette a dimora, sul ripido versante di sud-ovest, ventimila piante ad alta densità. La terra, antichissima, è nera e ciottolosa. Profonda poco più di un metro, poggia sul tufo, tenera pietra fessurabile. Questo habitat rupestre, spazzato notte e giorno dal vento, è paesaggio incontaminato di suggestiva bellezza.

LA FAMIGLIA

Gli sposi Rosa Padula e Matteo Trabacca mettono in campo tutta la propria competenza, passione e coraggio per riportare in vita la tradizione familiare di produrre vino.
Cento anni prima della DOC “Matera” nasceva Francesco S. Padula (1907), nonno contadino in un’epoca di agricoltura eroica. Condusse un vigneto franco di piede affinando il vino nelle grotte dei “Sassi di Matera”.
Alla fine del ‘900 si spegneva Mario Trabacca, padre visionario che sognava di potare le viti.